Miami onora The Godfather, il parquet di casa sarà il “Pat Riley Courtroom”
Trent’anni tra le fiamme di calore di South Seaside. Trent’anni sulla sua poltrona all’interno dell’American Airways Enviornment, ora Kaseya Heart. Per Pat Riley non è ancora arrivato – grazie al cielo – il momento del ritiro. Ma, in occasione di una ricorrenza non banale, il presidente dei Miami Warmth sarà onorato dalla franchigia che ha contribuito a fare grande. Da questa stagione il parquet di casa sarà il “Pat Riley Courtroom“.
Any longer we’ll be taking part in on “Pat Riley Courtroom at Kaseya Heart” 🏀
We’ll be dedicating our court docket and honoring Pat on Opening Night time as he goes into his thirtieth season. Be within the constructing – https://t.co/VgDac1hpEc pic.twitter.com/tRJBj5WnC7
— Miami HEAT (@MiamiHEAT) October 7, 2024
È il 2 settembre 1995 quando Pat Riley arriva in Florida con 4 anelli alle spalle e si siede sulla panchina degli Warmth. Da lì, per 11 anni consecutivi, guida gli Warmth a una rinascita che passa per Shaquille O’Neal, Alonzo Mourninge soprattutto Dwayne “The Flash” Wade. Nel 2006 arriva l’anello tanto cercato. Poi, due anni dopo, un altro passaggio cruciale. È promosso nel entrance workplace, e indica come suo successore un certo Eric Spoelstra. E in quello stesso anno è introdotto nella Naismith Basketball Corridor of Fame. Ma non è finita.
Nella dirigenza Riley si guadagna la fama che lo accompagna fino a oggi di The Godfather, il Padrino della NBA. Perché tutto, tutto, prima di accadere passava almeno per un millesimo secondo nelle sue orecchie. Porta a South Seaside LeBron James e Chris Bosh, regalando altri due anelli a Miami. E ora è onorato dalla sua Miami. Un piccolo tributo per l’uomo che ha portato gli Warmth a diventare un nome, un model, una superpotenza del basket.
“Questo è stato un viaggio incredibile che io e il proprietario Micky Arison abbiamo camminato insieme negli ultimi 30 anni. L’obiettivo fin dal primo giorno è stato quello di vincere, e vincere alla grande. E così è stato. Abbiamo vinto campionati, ci siamo inondati a vicenda di champagne, abbiamo fatto parate, abbiamo festeggiato su questo parquet, in questa enviornment, nelle strade con i nostri grandi tifosi e abbiamo appeso i nomi dei nostri più grandi giocatori al soffitto del palazzetto. Intitolare il campo a me avrebbe reso i miei genitori molto orgogliosi. È un grande, grande onore per me, per mia moglie Chris e per la mia famiglia”.
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